lunedì 31 maggio 2010

to bio or not to bio

ci sono giornate terribilmente faticose, come questa, in cui bisognerebbe avere un forziere pieno di dobloni nascosto da quache parte. Si potrebbe andare a letto contenti, accantonado la stanchezza e la tristezza che spesso le fa da compagna, e immaginare quintali di caramelle da comprare l'indomani e frotte di amici a cui regalarle...forse basterebbe un forziere pieno di caramelle...
Comunque sia qui di forzieri neanche l'ombra, sono stanca e malinconica e domani mattina devo fare la spesa...
Ma voi comprete tutto bio?
Una parte di me vorrebbe farlo, vorrebbe avere l'energia necessaria a far parte di qualche gruppo di acquisto, oppure il coraggio di spendere tre volte tanto per comprare frutta e verdura da Natura Sì, ma la ME intera non ce la fa e così fa spese schizzofreniche alla coop con magari latte, uova, pelati bio e il resto come capita...a proposito ma perchè la coop non vende più pasta bio non itegrale con il suo marchio?
Alla fine di giornate come queste ci vorrebbe davvero qualcosa....

venerdì 28 maggio 2010

delle virtù e dei vizi

qualche giorno fa,davanti alla scuola dei miei figli, incontro questa mamma che conosco superficialmente, mi saluta dà un'occhiata alla piccina dentro il mei tai, solite esclamazioni e gorgogli indirizzati alla nuova nata, e poi
-ma questa bambina è sempre addosso!
-no, dai, è nel marsupio....ci sta volentieri, si addormenta appena ce la infilo...(e intanto dentro di me -ma perchè mi giustifico....)
-ma così si abitua...poi vuole stare solo con te...
Avrei voluto rispondere seriamente, avrei potuto farlo, avrei potuto rispondere approfonditamente e documentatamente: ho gli strumenti e anche le prove (ho altri due figli!).
Avrei potuto domandarle: si abitua a cosa? a stare bene, ad essere protetta, a dormire sentendosi sicura? ha meno di tre mesi: con chi dovrebbe voler stare.
Invece ho detto qualcosa di banale tipo, crescerà! e sono andata a salutare altre mamme più simpatiche.
Questa cosa che i bimbi si viziano è radicata nelle teste delle persone in un modo che non mi riesce di capire, questa cosa spinge mamme che nemmeno ti conoscono e magari hanno meno esperienza di te a fermarti per strada e a diventarti antipatiche, questa cosa smuove delle cose profonde nelle persone e io davvero non capisco perchè.
E da qualsiasi angolazione la si guardi è un'enorme stronzata!
Quale bestia si è magiata il nostro istinto?
Davvero pensiamo di partorire piccoli mostri manipolatori che ci mangeranno l'anima se non li teniamo a bada. E'un film dell'orrore!
E chi è il chirurgo dei legami affettivi capace di capire dove finisce il bisogno e dove comincia il vizio (tra l'altro è una parola così odiosa perche adoperarla parlando di un bambino?)
Provo a riassumere
Mangiare è un bisogno per cui bene un biberon ogni tre ore e rispettate le quantità e gli intervalli /mangiare dal seno ogni volta che se ne ha bisogno è un vizio
Dormire è un bisogno per cui sia ben chiaro che i vostri figli DEVONO dormire e se non lo fanno da soli costringeteli, metteteli nel lettino e se piangono lasciateli piangere/addormentarsi al seno vicino a mamma e papà è un vizio.
Potrei continuare e continuare.... e quello che verrebbe fuori sarebbe che fare un figlio è un bisogno crescerlo rispettando i suoi bisogni è un vizio!

mercoledì 26 maggio 2010

ed in principio i figli crearono la mamma

fino a qualche mese fa l'universo dei blog mi era sconosciuto...usavo internet ogni tanto per spedire mail, controllare l'ordine in cui erano stati editi i libri di quello o quell'altro autore, assicurarmi che robert smith non suonasse in concerto nel bar qui a fianco...cose del genere.
Il mio tempo era fagocitato dalla mia vita che vivevo così intensamente da dimenticarmi anche di fare la pipì.
Poi sono rimasta incinta della mia terza figlia. Quando mi sono fermata dal lavoro ho riscoperto il tempo.
Mentre i miei due figli sono alla scuola elementare io ,come la tartaruga che un tempo fu, ho cominciato a prendermela comoda e lurkereggiando qua e la ho scoperto un universo di mamme e donne che si raccontano
-Mi piace! ho pensato.
Così, ora che la mia nuova bimba è nata e sta qui fra le mie braccia, rimescolando un calderone di emozioni presenti passate e future, eccomi qua.
I miei figli più grandi sono nati e distanza di due anni l'uno dall'altro, il primo ha trasformato la mia vita, la seconda l'ha fortificata.
Il primo è venuto al mondo col botto, accompagnato dallo sguardo meravigliato del papà, è atterrato fra le braccia pronte dell'ostetrica entrando esattamente così nella mia vita. Determinato e sicuro di sè sin dal primo istante: da lui ho imparato tutto, io ho fatto un figlio lui ha fatto una madre.
La seconda l'ho partorita su uno sgabello a tempo di record, letteralmente sgusciata fuori, dolce e bellissima, forte come un leoncino, si è conquistata il suo spazio con pazienza e sensibilità insegnandomi ad essere giusta e facendo di me la mamma orgogliosa di una figlia femmina.
La terza è arrivata dieci anni dopo il primo, nata in anticipo, qualche difficoltà all'inizio che mi ha spaventato a morte, occhioni grandi che dicono tutto e che per me sono fatti della stessa materia del tempo che sarà.
Crescerli è per me l'avventura della vita.

martedì 25 maggio 2010

madri

quando ero incinta della mia terza figlia un'amica ha copiato per me questa poesia....è ciò che sento io sull'essere mamma.

Donna, come ti chiami? - Non lo so.
Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.
Perche’ ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.
Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.
Perche’ mi hai morso la mano? - Non lo so.
Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.
Da che parte stai? - Non lo so.
Ora c’e’ la guerra, devi scegliere. - Non lo so.
Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.
Questi sono i tuoi figli? - Si’.

Wisława Szymborska