sabato 24 luglio 2010

Super Post Allattamento: episodio 2 bis: Magicamente

E' stata una lunga giornata e Calzelunghemom è veramente stanca.
Sa bene, per esperienza, che non appena si sdraierà sul letto e comincerà a vagare con la mente verso altri dove Bebè si sveglierà.
Eppure, magicamente, questo non la spaventa.
Perchè, vedete, nonostante tutto lei si godrà il momento, quel minuscolo, magico momento in cui la sua piccolina spingerà il visino verso di lei, schiuderà la boccuccia alla ricerca di una felicità che per la maggior parte di noi, ormai, è solo utopia; con le manine grassottelle disegnerà cerchi concentrici sulla sua pelle, con gli occhietti socchiusi cercherà i suoi.
Allattare al seno il proprio bambino significa regalarsi attimi di magia.
Attimi. Il resto è fatica e determinazione.
Ma sono attimi perfetti e i figli crescono in un soffio.

Super Post Allattamento: episodio 2 : Lei viaggia leggera

Giornata durissima.
I Calzelunghe sono in paretenza e questo significa lavoro, lavoro e ancora lavoro per tutti ma soprattutto per Calzelunghemom.
Sveglia dall'alba: piega, stira, sistema, impacchetta......e poi piega ancora...
Prima le è toccato litigare con Girl
-non puoi portarti anche il maglione da sci...
-mamma, in campagna la temperatura è più bassa....
e solidarizzare con Boy
-povero Boy qui c'è spazio solo per due paia di mutande..
Poi le è toccato litigare con Boy
-non puoi portarti tutti i fumetti...
e solidarizzare con Girl
-no, non ho detto che i tuoi fumetti devono rimanere a casa...
Infine è stata la volta di papà Calzelunghe
-Sì, bisogna proprio portarla tutta questa roba, perchè SI', CI SERVE....
Per fortuna, ad un certo punto, tutti sono andati a dormire e Calzelunghemom ha potuto fermarsi un attimo e riflettere: abbiamo preso tutto?
Due borsoni di cose di Boy, due borsoni di cose di Girl, una borsa di cose di papà, una borsa di cose mie, libri, fumetti...
e la borsina?
La borsina contiene un certo numero di Body, qualche tutina, alcune felpine, delle calzine, due sonaglini, un flacone di tachipirina in goccie e...
e niente altro.
No biberon, no tettarelle, no sterilizzatore, no liquido sterilizzante, no tutta quella roba lì. Perchè tutto ciò di cui Bebè ha bisogno sta lì, dentro la sua stanca mamma.
Allattare al seno il vostro bambino vi consentirà di partire per le vacanze sentendovi super leggeri (sempre che non abbiate altri due bambini che, da tempo, non allattate più).

Buone vacanze a tutti!!

mercoledì 21 luglio 2010

Super Post allattamento. Episodio 1: I love shopping con mia figlia

Sabato Mattino.
Calzelunghemom si è svegliata con un presentimento: i saldi sono cominciati da due settimane e lei non ha messo il naso neppure in un negozio, finirà che, anche questa volta, non si comprerà niente!
-Se ce ne uscissimo a far compre?- chiede speranzosa rivolta ai terribili infanti
-di mattina, con questo caldo, noooo- rispondono svogliati guardandola come se fosse appena atterrata da Giove guidando un'astronave fatta di cacca.
-ma, ci sono i saldi...- insiste lei lamentosa, consapevole del tono patetico insito nelle sue parole
Stesso sguardo. Nessun commento. Quindi un nuovo tuffo nella lettura di Topolino.
Troppo umiliante, Calzelunghemom sente che deve reagire. Può farcela, è una donna autonoma, emancipata, ha studiato da pirata....
-Vorrà dire che andrò sola, voi restate con papà.
-con papà....ma dorme...
-svegliatelo!-
E in men che non si dica la nostra eroina si è lavata, vestita, pettinata (?!), poi ha lavato vastito e pettinato (?!) Bebè, l'ha infilata nella fascia ed è partita alla conquista dei saldi.
-merda, non le ho dato da mangiare!
Ma ormai è davanti ad H/M.
E lì è tutto un guardare, pensare, valutare, calcolare percentuali bizzarre, confrontare talloncini colorati, calzoncini sfilacciati, canottierine rigolute...merda! Con Bebè dentro la fascia non potrà provarsi niente! Avrebbe dovuto portarsi il passeggino, certo...anche i tappi per le orecchie...
Potrebbe andare a caso, vediamo: che taglia portava l'ultima volta che si è comprata qualcosa? E che cavolo, chi se lo ricorda! E poi, dopo, ha avuto un bebè....
Calzelunghemom prende in seria considerazione l'idea di fermare una delle commesse e chiedere candidamente: -secondo lei mi entra?- o magari: -Ha idea di quale potrebbe essere la mia taglia?-
Ma qualcosa dentro di lei sussurra -Dignità- impedendole di farlo.
Quindi la svolta ingegneristica...dopo tutto non è impossibile, basta impostare un'equazione con tre incognite:
X è il peso
Y è la taglia
z é l'effetto finale
potrebbe chiamare l'amico Effe che al liceo, in metematica, se la cavava alla grande ma, poi, si ricorda che le equazioni con tre incognite sono un casino da risolvere.....
-UUUEEEEEEEEE!!!!!!- Urla spaventose terrorizzano l'intero piano 2 di H/M, migliaia di occhi si voltano contemporaneamente a fissare la madre snaturata che, con 40 gradi all'ombra, ha trascinato per negozi una povera bebè di quattro mesi e mezzo, senza neppure farla mangiare.
Sono queste le situazioni in cui Calzelunghemom sente che tutto quell'andare a caso nella vita le ha insegnato qualcosa....
Così, acchiappa al volo il primo prendisole plissettato che le capita a tiro e si rifugia in un camerino del reparto bimbi. Quelli sono sempre vuoti.
Lì si lascia cadere sullo sgabello, libera Bebè dalla fascia, l'attacca alla tetta e finalmente si rilassa.

1)L'allattamento al seno permette, anche alle mamme più incasinate e disorganizzate, di nutrire amorevolmente il proprio piccolo ovunque ciò si renda necessario.

2)L'allattamento al seno non potrà aiutarvi a fare shopping, se non conoscete la vostra taglia, ma almeno eviterà che quelli della sicurezza vi sbattano fuori dal negozio


Epilogo

-ciao, mamma, finalmente sei arrivata, cosa ti sei comprata?
-niente, sapete, non c'era un granché, e voi cosa avete fatto?
-papà ci ha permesso di guardare un cartone, uno di quelli lunghi, noi glielo abbiamo detto che tu non sei d'accordo, ma lui ha proprio insistito...
-sì, e adesso dov'è?
-Sul divano, guardava il cartone con noi ma poi si è addormentato.
Ma se non ti sei comprata niente che c'è in quei sacchetti?
Indovinate un pò?
Due paia di calzoncini per girl, alcune magliette per Boy, qualche body per bebè, perfino una camicia per papà Calzelunghe...
Ci sono taglie che Calzelunghemom conosce alla perfezione.

giovedì 15 luglio 2010

Super Post Allattamento: episodio pilota

E' dal giorno in cui ha iniziato a scrivere su questo blog che Calzelunghemom ha in mente di scrivere un super post sull'allattamento...una specie di enciclopedia universale in formato Post.
Nonostante le buone intenzioni, un'opera così sistematica non è nelle corde della nostra povera Mom, che quindi ridimensioneràrà le proprie aspettative e proverà a raccontare, un pò alla rinfusa, la sua esperienza di mamma che allatta...magari a puntate...
Infatti, ogni volta che la nostra Mom si appresta a mettere insieme titolo e prime dieci parole, Bebè inizia a strillare ed allora è tutto un correre per tirarla sù, provare a calmarla, cullarla, dondolarla, canticchiarla ed infine, visto che tutti gli altri tentativi si sono rivelati vani, attaccarla al seno.
Non sorprenderà sapere che, nonostante nessuno in famiglia sia particolarmente incline al misticismo, l'esclamazione più frequente in questi giorni a casa Calzelunghe è "benedetta tetta"
-ma come fanno le mamme che non allattano a calmare i loro piccoli?-
Allattare un bimbo che piange aiuta a calmarlo.
Questo, secondo Calzelunghemom, è già un buon motivo per allattare.
Nei prossimi giorni proverà a pensarne altri e, con un pò di fortuna, forse riuscirà a scriverli.
Se vi va di raccontare le vostre esperienze di allattamento (o di biberon)
fatevi sotto: leggerle sarà un piacere.

continua

martedì 13 luglio 2010

Le affinità elettive

Va da sè che Goethe non è il genere di autore per cui Calzelunghemom si strapperebbe i capelli (va detto che ce ne sono alcuni/e per cui lo farebbe senza esitazione), il che è un bene considerata la quantità di capelli che sta perdendo in questi giorni.
Comunque sia il titolo della sopra citata opera ha sempre esercitato una certa suggestione su di lei e adesso non le sembra vero di poterlo usare.
Alcuni le chiamano coincidenze, per Calzelunghemom sono ben altro, benché non sappia esattamente che cosa.
Sta di fatto che quando ha visto Ci per la prima volta ha pensato: "mi piace". Dopo un paio di chiacchierate ha intuito il legame, anche se non le era chiaro quale fosse. Ok, Ci lavorava nel suo campo, ma non era quello; abitava nel suo quartiere, ma non era neanche quello; le piacevano i Cure, niente da fare; stava vivendo una tormenta storia d'amore con qualcuno(Calzelunghemom adora le storie d'amore soprattutto quelle tormentate!), fuocherello.
Capitava che Ci fosse amica (per ragioni di altro lavoro, economia a mosaico, ve ne parlerò...) di Effe, un vecchio amico di Calzelunghemom che pensò:- sì, può essere questo!-
Per Calzelunghemom, stringi stringi, va sempre a finire così...è la legge della tribù.
Per farla breve, in men che non si dica, la nostra inarrestabile Mom aveva deciso che Ci aveva una storia d'amore con Effe e non una storia d'amore qualsiasi, ma una storia d'amore tormentata.
A quel punto aveva cominciato a non dormirci la notte: era perseguitata dagli incubi.
Effe, infatti, stava attraversando una grave crisi di coppia con la moglie Elle, che Calzelunghemom conosceva e che le stava anche simpatica.
Gli incubi riguardavano la possibilità che Elle, colta da improvvisa ispirazione, intuisse il legame che collegava Effe a Ci e Ci a Calzelunghemom, dalla quale sarebbe corsa per chiedere spiegazioni, mettendola difronte al difficile dilemma di quale legame proteggere : l'annosa amicizia con Effe? La nuova, stimolante, amicizia con Ci? O la solidarietà per una donna che, in un momento di crisi, veniva così biecamente tradita dal suo compagno?
Voi cosa avreste scelto?
Di sicuro c'era da perderci il sonno.
L'illuminazione arrivò di pomeriggio. Calzelunghemom e Ci chiacchieravano amabilmente di conoscenze comuni; in realtà Calzelunghemom stava disperatamente cercando di cogliere il momento opportruno per fare la fatidica domanda, quando, senza sapere bene perchè, si era messa a parlare di Gi. Parlava di Gi da un pò, descrivendolo: lo conosci...., hai presente..., ti ricordi...e intanto registrava, da qualche parte dentro di sè, un cambiamento nell'espressione di Ci.
Poi le due si erano salutate.
Un'ora dopo, Calzelunghemom stava aspettando i figli difronte al cancello della scuola, l'illuminazione l'aveva folgorata: Che cretina! Era chiaro, Ci era innamorata di Gi.
Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, Ci e Gi si sono mollati e ripresi circa duecento volte e l'amicizia tra le due è cresciuta e si è rinforzata.
Capita ancora, ogni tanto, che Ci e Calzelunghemom si piscino sotto dal ridere rievocando l'intera faccenda, con Ci che scuote la testa e non si capacita di quanto fosse fuori di testa Calzelunghemom per potersi immaginare una mostruosità del genere: una tormentata storia d'amore con Effe?! Ma dai....
Qualche giorno fa, complice la nuova rottura con Gi e la Bebè appena sfornata da Calzelunghemom, Ci si è recata a casa dell'amica per pranzo.
Presa in ostaggio dall'intero clan dei mocciosi Calzelunghe, la poveretta non ha avuto altra scelta che tentare di distrarli facendo finta di interessarsi alla fitta e disordinatissima libreria del soggiorno.
-L'hai letto anche tu?-ha eslamato tirando via dagli scaffali un vecchio, impolverato, libro.
-è uno dei libri che da ragazzina ho amato di più-
-daì, io ho adorato Alison, era così diversa da me...-
-e te la ricordi le tre superbugie?-
-Sì,...ti ricordi la terza?-
-La terza è ti amo-
-ti amo, cazzo aveva ragione....-
La Pimpa e la Pimpa gemella.
Alison! Ecco scovato, il legame!
A volte, gurdando Ci andare incontro alla vita, Calzelunghemom pensa che, se non si fosse innamorata di papà calzelunghe e non fosse diventata mamma, sarebbe stata così: coraggiosa, interessata alle persone, sempre in partenza per qualche posto e per qualche cosa, costantemente appesa ad un amore impossibile.....

venerdì 9 luglio 2010

oh boy!

Ci sono notti come questa in cui calzelunghemom sente, anzi sa, di aver sbagliato tutto.
C'è questa notte in cui, anche se tutti (sì, anche bebè!) dormono profondamente, Calzelunghemom sa che non riuscirà a dormire.
Se Calzelunghemom fosse un lupo ululerebbe, ma è una mamma e così scrive; che scrivere, poi, è il modo in cui ha sempre comunicato con se stessa.
Quando Boy era un bebè era tutto più semplice, non semplice semplice, perchè Boy ha sempre avuto un carattere deciso e ha sempre saputo, o comunque presteso di sapere, cosa era meglio per lui, però bastava cercare di sintonizzarsi, andargli incontro, stringerlo forte e di solito si ritrovava l'armonia.
Ora che Boy è un diecenne prossimo alla scuola media ha deciso di mettere in discussione ogni cosa.
Calzelunghemom di solito mantiene la calma, prova a parlare con lui, a sintonizzarsi, ma qualche volta il carico è troppo pesante o la nuova provocazione troppo vicina alla precedente e così, come stasera, Calzelunghemom sbotta e si arrabbia e dice cose idiote e minaccia punizioni che mentre le dice se le è già scordate tanto sono lunghe e articolate e poi sull'orlo delle lacrime si chiede a cosa sia servito tutto quello studiare da pirata per poi comportarsi come la più stronza delle madri anni cinquanta.
Boy tiene duro e risponde, lo fa con tracotanza e con la stessa determinazione con cui ciucciava il latte o si rifiutava di salire sul passeggino da piccino. Calzelunghemom lo sa che è stata quella determinazione, fra le altre cose, a trasformarla da personaggio di un racconto in mamma. Però non riesce a pensare a questo, ma sente solo la sua rabbia, o è la rabbia di Boy?
Anche papà Calzelunghe è arrabbiato -Boy non se ne può più- e così neanche si può fare il giochino del poliziotto buono e di quello cattivo che tanto poi non gli riesce mai perchè loro vogliono tutti e due fare i genitori, i tuoi genitori, Boy.
E così ora siamo qui, tu nel tuo lettino a dormire ed io davanti al computer a scrivere con un enorme senso di colpa.
Lo so che domattina ci sveglieremo e faremo pace, un pò la abbiamo già fatta che andare a dormire arrabbiati non ci fa bene, io mi scuserò, tu ti scuserai e poi cominceremo a tirar giù le tazze per la colazione, va sempre a finire così tra persone che si vogliono bene. Però sento che qualcosa sta cambiando, sento che tu stai crescendo e io devo trovare una strada nuova per venirti incontro.
Tu sei così spietatamente in gamba che io forse non ti sto dietro, devo allungare il passo, aguzzare la vista, smettere di sentirmi messa alla prova e fidarmi di te.
Fidarmi di te.
Guarda ora chiudo il computer ed inizio.

martedì 6 luglio 2010

ufficio reclami

Ufficio reclami

Calzelunghemom: buongiorno, vorrei presentare un reclamo formale.
Impiegato: dica pure...ma prima...vuole accomodarsi, quel bambino, lì dentro...starà comodo?
Calzelunghemom: è una femmina e sì, sta comoda, lei, ma non le piace che mi segga, perciò starò in piedi, se per lei è lo stesso...
Impiegato: si figuri, come preferisce lei...o l'altra, insomma, come preferite voi...dunque vediamo, di che si tratta...
Bebè: UUUUEEEEE!
Impiegato: avrà fame...quando deve mangiare?
Calzelunghemom: tra tre ore...in effetti però..le dispiace se la allatto..un pochino, giusto per calmarla un pò...
Impiegato: faccia pure...resta in piedi?
Calzelunghemom: no, se non le dispiace mi seggo...sa preferisce la posizione seduta quando mangia
Impiegato: prego si accomodi...certo che ha già le idee piuttosto chiare per avere...quanto ha?
Calzelunghemom: quattro mesi...in effetti sì, appunto era anche per questo che...
Impiegato: prima figlia?
Calzelunghemom: no,ecco, appunto...è la terza....
Impiegato: e di notte dorme?
Calzelunghemom: beh,...si sveglia...mangia spesso, resta nel lettone...quasi sempre...in realtà sempre...
Impiegato: dicono che dovrebbe farla piangere...lei la lascia piangere un pò e la piccola si abitua...è il metodo del nazicatalano, lo sanno tutti...lei no?
Calzelunghemom: no...non credo sia il metodo che fa per me...sa anche con gli altri...
Impiegato: così si viziano...
Calzelunghemom: non sono viziati, gli altri due intendo...sono ragazzi in gamba...
Impiegato: beh, contenta lei...dunque di che si tratta?
Calzelunghemom: scusi?
Impiegato: il reclamo...perchè reclama..
Calzelunghemom: oh sì, il reclamo....dunque: mi avevano assicurato che partorire i terzi era come starnutire, che una volta nati dormivano anche nell'acqua (che poi vorrei sapere che vuol dire)...e che crescevano da soli...
Impiegato:beh sì, in effetti è ciò che si dice dei terzi...
Calzelunghemom: ecco vede io ho avuto un travaglio lungo e doloroso, la bebè dorme poco e solo come vuole lei...io non dormo una notte intera da non so quanto e la mia casa è un vero disastro perchè ce l'ho sempre in braccio ...
Impiegato: in effetti quattro mesi è ancora in garanzia...vuole restituirla?
Calzelunghemom: Giammai! La adoro...
Impiegato: vuole mandarla in assistenza?
Calzelunghemom: impossibile, la allatto e poi...proprio non potrei separarmi da lei...
Impiegato: insomma che vuole?
Calzelunghemom: lamentarmi.....piangere magari un pò, sa per via della stanchezza...
Impiegato: vediamo...mi sembra di capire che lei pratica il parenting attachment...
Calzelunghemom: beh sì in effetti...detto in inglese suona un pò idiota....diciamo che provo a seguire il mio istinto.....
Impiegato: mi dispiace ma in questo caso non accettiamo reclami o lamenti e neanche le lacrime
Calzelunghemom: beh, sì, capisco...comunque grazie.
Impiegato: di nulla, avanti il prossimo...sì lei con il piccino che strilla nel passeggino...

venerdì 2 luglio 2010

riproduzione: le parole per dirlo

Diversi mesi prima.

Girl (toccando con la manina la pancia della mamma): mamma ma come fanno i bambini ad arrivare nelle pance delle mamme?

Niente panico, Calzelunghemom sa come affrontare certe questioni, è femminista, emancipata, ha studiato da pirata..

Calzelunghemom: vedi girl, quando due persone si amano.....
Girl(interrompendo, per fortuna, la madre): sì mamma me lo dici sempre....i papà e le mamme si vogliono bene, che bello!(esclamazione pronunciata in tono chiaramente canzonatorio), ma voglio sapere come fa il bambino ad arrivare lì dentro, chi ce lo mette, hai capito?

Calzelunghemom non si perde d'animo, prova a visualizzare il cordone che parte dalla sua pancia e la collega a quella della figlia di sette anni:
onestà e rispetto per la sua età, questo le sta chiedendo.
Ce la può fare...

Calzelunghemom(dolcemente): nessuno mette il bimbo nella pancia della mamma. Succede che una cellulina del papà incontra quella della mamma e ...bla bla bla....nove mesi...bla bla bla....bambino...bla bla bla...hai capito?
Girl fa segno di sì con la testa, stampa un bacio sulla guancia della madre e vola via.
Calzelunghemom tira un sospiro di sollievo: ancora per questa volta non ha dovuto rispondere alla domanda su come la cellula del papà arriva nella pancia della mamma.

Diversi mesi dopo.

Papà Calzelunghe (emergendo da dietro il giornale): Girl, ti dispiace mettere a posto il tuo puzzle, hai sparso pezzi ovunque...
Girl(con voce calma e controllata): un attimo papà, sto saltando la corda.

Trenta minuti dopo

Papà Calzelunghe (emergendo da dentro il frigo con un pezzo di formaggio in bocca): girl, potresti mettere via il puzzle e la corda...
Girl(con voce rassicurante): aspetta papà, sto montando il castello...

Un'ora dopo

Papà Calzelunghe (emergendo da davanti al computer, con tono spazientito): girl, il tuo puzzle, la tua corda, il castello...vuoi mettere in ordine!
Girl(guardandolo in cagnesco):dov'è la mamma?
Papà Calzelunghe (spiazzato):cosa c'entra la mamma?
Girl(continuando a guardarlo in cagnesco): Beh, lei mi ha tenuto in pancia nove mesi, tu ci hai messo solo una cellula!