venerdì 9 luglio 2010

oh boy!

Ci sono notti come questa in cui calzelunghemom sente, anzi sa, di aver sbagliato tutto.
C'è questa notte in cui, anche se tutti (sì, anche bebè!) dormono profondamente, Calzelunghemom sa che non riuscirà a dormire.
Se Calzelunghemom fosse un lupo ululerebbe, ma è una mamma e così scrive; che scrivere, poi, è il modo in cui ha sempre comunicato con se stessa.
Quando Boy era un bebè era tutto più semplice, non semplice semplice, perchè Boy ha sempre avuto un carattere deciso e ha sempre saputo, o comunque presteso di sapere, cosa era meglio per lui, però bastava cercare di sintonizzarsi, andargli incontro, stringerlo forte e di solito si ritrovava l'armonia.
Ora che Boy è un diecenne prossimo alla scuola media ha deciso di mettere in discussione ogni cosa.
Calzelunghemom di solito mantiene la calma, prova a parlare con lui, a sintonizzarsi, ma qualche volta il carico è troppo pesante o la nuova provocazione troppo vicina alla precedente e così, come stasera, Calzelunghemom sbotta e si arrabbia e dice cose idiote e minaccia punizioni che mentre le dice se le è già scordate tanto sono lunghe e articolate e poi sull'orlo delle lacrime si chiede a cosa sia servito tutto quello studiare da pirata per poi comportarsi come la più stronza delle madri anni cinquanta.
Boy tiene duro e risponde, lo fa con tracotanza e con la stessa determinazione con cui ciucciava il latte o si rifiutava di salire sul passeggino da piccino. Calzelunghemom lo sa che è stata quella determinazione, fra le altre cose, a trasformarla da personaggio di un racconto in mamma. Però non riesce a pensare a questo, ma sente solo la sua rabbia, o è la rabbia di Boy?
Anche papà Calzelunghe è arrabbiato -Boy non se ne può più- e così neanche si può fare il giochino del poliziotto buono e di quello cattivo che tanto poi non gli riesce mai perchè loro vogliono tutti e due fare i genitori, i tuoi genitori, Boy.
E così ora siamo qui, tu nel tuo lettino a dormire ed io davanti al computer a scrivere con un enorme senso di colpa.
Lo so che domattina ci sveglieremo e faremo pace, un pò la abbiamo già fatta che andare a dormire arrabbiati non ci fa bene, io mi scuserò, tu ti scuserai e poi cominceremo a tirar giù le tazze per la colazione, va sempre a finire così tra persone che si vogliono bene. Però sento che qualcosa sta cambiando, sento che tu stai crescendo e io devo trovare una strada nuova per venirti incontro.
Tu sei così spietatamente in gamba che io forse non ti sto dietro, devo allungare il passo, aguzzare la vista, smettere di sentirmi messa alla prova e fidarmi di te.
Fidarmi di te.
Guarda ora chiudo il computer ed inizio.

6 commenti:

  1. Oh cielo! I bambini crescono e le cose si complicano. Loro poi hanno riserve illimitate, mentre noi siamo sempre più sfinite. Con il primo lotterai, con la seconda ci proverai e il terzo le avrà tutte vinte. Ma vi vorrete sempre bene, perchè in un angolino del cuore saranno sempre bimbi piccoli e tu la loro mamma.

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  2. Aiuto! il tuo boy mi sembra di capire che ha il caratterino della mia nana...che ha solo 5 anni ma già c'è da lottare...penso spesso che sono fortunata perchè alla sua età è facile "rimetterli in riga", in fondo chi comanda sono ancora i genitori e loro riconoscono ancora la nostra "autorità"...però mi sono trovata spesso a pensare come sarà quando crescerà e saprà che può farcela anche senza di me...

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  3. ehi, belle trecce!!! ti capisco. Io mi sento una cacca quando uso il mio potere (e solo a scriverlo mi vengono i brividi!) non solo di adulto ma anche di mamma per impormi sulle mie figlie. E' la delusione + grande che provo con me stessa! Ma si cresce tutti insieme e si imparano sempre nuove dinamiche. Io e il mio compare da quando ci siamo consociuti abbiamo promesso non andare a dormire se siamo arrabbiati l'uno con l'altra e quando sono nate le nostre nane è stata una "tradizione" di casa. A volte riesce, a volte no ...ma come dici tu l'essenziale è:"cominciare a tirar giù le tazze per la colazione" ...
    baci

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  4. Anche il mio Scienziatino andra' in prima media a settembre e a volte sento che sto per perdere quel po' di controllo che ancora ho su di lui.
    Si sente gia' grande e vuole la sua indipendenza,che sia l'orario in cui andare a letto o il voler stare di piu'con gli amici.
    mi sforzo di ricordare come ero io alla sua eta' e purtroppo ero testarda e matura proprio com'e' lui.La differenza e' che i miei genitori mi davano dei freni che io a lui non ho mai dato. Cerco di farlo scegliere e decidere con la sua testa per quanto questo a volte mi sfinisca. La verita' e' che lui e' maledettamente piu' bravo come figlio di quanto io a volte lo sia come madre. E mi accorgo che non servono le punizioni, gli strilli e quant'altro...lui mi insegna che devo solo ascoltarlo ed avere pazienza anche quando sono troppo sfinita per farlo. In fondo...ho avuto 11 anni anch'io...

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  5. Ciao sono nuova del tuo blog!
    Io ho una Superdonnina di 10 anni, che farà 5° elementare e un Nano che farà 1° elementare.
    Il piccolo è ancora abbastanza gestibile, la grande invece comincia a discutere su come vestirsi, su come acconciarsi, su cosa fare e non fare, su tutto insomma ...
    Come ti capisco!!
    Un saluto
    Kriegio

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