martedì 17 maggio 2011

risvegli

Era stato un lungo inverno.
Erano accadute tante cose.
Calzelunghemom si era alzata ogni mattina ed era andata a dormire ogni sera con la convinzione che bisognasse tenere e tenere e tenere.
Ed aveva tenuto.
Lentamente il freddo aveva allentato la stretta ed erano arrivati i primi caldi, umidi, soffocanti, quasi estivi.
Il mondo, là fuori, raccontava spesso storie tristi che Calzelunghemom non aveva voglia di ascoltare, storie di violenza, di catastrofi, di umana follia.
Andarsene, nascondersi, trovare un luogo dove poter abolire tutto, dove fare pratica di altri modi e altri spazi di vita.
Fuggire.
La scuola media di Boy si era rivelata, in larga misura, un luogo dove disimparare quasi tutto: studia da questa pagina a quest'altra, cancella le parole che non mi piaciono, non pensare senza chiedere il permesso, non entusiasmarti senza essere autorizzato, non fare domande inopportune, adeguati, attieniti, conformati.
E da bravo ragazzo Boy si era adeguato.
Ogni tanto, durante i lunghi pomeriggi invernali, seduto difronte al suo libro, un guizzo nel suo sguardo tradiva la sua vera natura piratesca: l'ammrazione per Ulisse, la compassione per Priamo e lo stupore difronte ad Achille che preferiva una vita breve e gloriosa al dono divino dell'immortalità....ma erano emozioni rubate all'imperativo assoluto dell'attenersi a quanto richiesto.
Girl, improvvisamente, non era più la piccolina di casa.
Scalzata via dalle urla tenaci di Bebè che reclamava per sè tonnellate di attenzioni, si aggirava raminga per i vasti territori dei nuovi equilibri familiari alla ricerca di un luogo nuovo a cui appartenere.
Calzelunghemom lo vedeva, lo sentiva, in qualche modo viaggiava insieme a lei.
-Dovrei trovare il modo di guidarla- dicevava sè stessa qualche attimo prima di essere risucchiata dall'ennesimo compito in classe di boy, abbraccio di Bebè, telefonata di Papà, improvviso cedimento al sonno....
Bebè cresceva, camminava, parlottava, modulava con mille sfumature la parola mamma, mangiava pezzetini di focaccia, faceva ciao con la manina, dedicava a Calzelunghemom sguardi innamorati da capogiro e poi ciucciava, ciucciava e ciucciava....
L'aspettativa post partum cominciava a scarseggiare, Calzelunghemom si era imbarcata in un faticoso tentativo di progressivo rientro al lavoro, e questo aveva reso tutto più stancante, doloroso, faticoso.
Bebè frequentava due mattine la settimana l'asilo, la terza mattina stava con la nonna...
Il tempo sembrava non bastare mai.
La casa sembrava dotata di vita propria: il disordine non viaggiava più da una stanza all'altra, il disordine era ovunque!
Che cosa c'è per cena?
Non mi piacciono gli spaghetti!
Mamma dov'è la mia maglietta rossa?
-dove diavolo sono andata a finire?- si chiedeva ogni tanto Calzelunghemom guardandosi allo specchio, ma prima di riuscire a rispondersi stava già occupandosi di qualcos'altro.
Poi un mattino.
Un mattino dei soliti, con le tazze sul tavolo, il latte fuori dal frigo, i pigiami sul pavimento.
Un mattino di accompagnamenti vorticosi e ritardi sul cartellino.
Un mattino di sole e di aria e di cieli azzurri sorpresi fra le case.
Un mattino di primavera.
-LA MIA VITA MI APPARTIENE- si era detta Calzelunghemom camminando svelta verso l'ennesima cosa da fare.
-ho quarant'anni e questa è la mia vita! Al timone ci sono proprio io e anche se la rotta è spesso nebulosa a me piace il viaggio che sto facendo.-

4 commenti:

  1. " sono io al timone"...bellissimo!
    hai ragione, la forza la dobbiamo trovare dentro di noi, altrimenti c'è da impazzire.
    Ti abbraccio, buona giornata

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  2. Bentornata MammaCalzelunghe!!! E' stata dura ma ce l'hai fatta!!! Forza e coraggio! All'arrembaggiooooooo

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  3. mi mancavi! ... curioso, quando ogni mattina aprivo i blog che più mi piacciono , che mi accompagnano, aprivo il tuo convinta che era una tua scelta ma che in un giorno della tua primavera ti fossi fatta viva.
    SEi VIVA!!! ed ecco perchè capitano quelle cose ...quei pensieri, comuni a tante di noi. Questioni che ti premono ma che a volte non riesci a risolvere. Solitudini, piccoli fallimenti, delusioni di un modno spesso incomprensibile ma anche amore da distribuire,semplicità da amare...
    siamo un po di tutto...bentornata CalzeLunghe!!
    un abbraccio forte
    Adri

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  4. Bentornata!
    Mi spiace molto per l'entusiasmo smorzato al Boy... Anche la mia Superdonnina a settembre comincerà le medie, speriamo in bene!
    La nostra vita di mamme è un vortice, ognuna di noi sogna un po' di tranquillità, ma in fondo l'amore per i nostri cari ci alimenta e ci nutre tutti i giorni, così possiamo vivere!

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